
Perché il Pd si è ritirato sulla cittadinanza ad Albanese?
Il Partito Democratico si tira indietro sulla cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, e lo fa nel modo peggiore: senza spiegazioni chiare, lasciando spazio a polemiche e accuse di incoerenza politica. Come scrive Il Foglio, a Torino il Pd ha bloccato la mozione del Movimento 5 Stelle che chiedeva il riconoscimento per la relatrice ONU sui diritti umani nei territori palestinesi. Un voltafaccia che ha lasciato l’opposizione spiazzata.
A Firenze, secondo quanto riportato da Controradio, la commissione comunale incaricata di discuterne è stata cancellata all’ultimo minuto. Nessuna dichiarazione ufficiale, solo imbarazzo istituzionale. A Bologna, invece, Il Resto del Carlino racconta che la vicesindaca Emily Clancy (Coalizione Civica) ha preso posizione netta: la cittadinanza ad Albanese si deve fare, perché il suo lavoro all’ONU ha un valore internazionale.
Ma non tutti nel centrosinistra la pensano così. Secondo Il Primato Nazionale, alcuni dirigenti dem temono che il sostegno ad Albanese possa scatenare reazioni negative, soprattutto a causa delle sue dichiarazioni critiche verso il governo israeliano. Una posizione cauta che, però, alimenta sospetti e divisioni.
Il paradosso politico è evidente: tre città amministrate da forze simili, tre decisioni completamente diverse. E proprio questa mancanza di una linea nazionale unitaria sta trasformando la vicenda in un caso politico. Il Foglio scrive che il Movimento 5 Stelle si considera tradito e parla di “retromarcia inspiegabile”, mentre più fonti interne riportate dalla testata riferiscono di un clima di silenzio e imbarazzo.
A Firenze, racconta Controradio, diversi esponenti della maggioranza non hanno voluto commentare il rinvio, temendo ulteriori tensioni. A Bologna, invece, la maggioranza è divisa ma la vicesindaca Clancy continua a sostenere che l’amministrazione non può permettersi di bloccare decisioni simboliche in base al clima politico del momento.
